La scrittura: le leggi
di proporzionalità.
Il fine cui tendono gli studi dei teorici del Rinascimento,
a proposito dell'alfabeto, consiste nella ricerca di una legge geometrica che abiliti a costruire, a suon di rette e di
curve, la lettera. Una delle leggi di bellezza individuate e la divina proporzione, o "sezione aurea"; un'altra si
rifà
alle proporzioni del corpo umano e le erige a canone assoluto di perfezione. Anche le lettere
devono rientrare in questi canoni se vogliono essere considerate una forma di
espressione artistica.
Il testo pi ù antico
che si occupa della costruzione delle
lettere dell'alfabeto e l' Alphabetum romanum, pubblicato nel 1460 da
Felice Feliciano. Il codice, ispirandosi ai modelli dell'architetto e
letterato
Leon Battista Albert, descrive e illustra il modo di costruire le lettere dell'alfabeto
derivandolo dalle osservazioni delle iscrizioni lapidane romane. Sull'onda di questi studi
umanistici esce nel 1509 il De divina proporzione di Luca Pacioli, un trattato di geometria illustrate da Leonardo che
propone una costruzione matematica
delle capitalis monumentalis romane. In Germania, il famoso pittore Albrecht Durer si occupa della costruzione delle lettere nel trattato
Underweisung der Messung. Nel 1529, in Francia, Geoffroy Tory
studia l'arte dello scrivere nel bellissimo Champ-Fleury
(che diventerà
poi il
nome di uno stile). Fondamentale, nel
1522, e la Operina da imparare di scrivere littera
cancelleresca di Ludovico degli Arrighi di Vicenza, detto il Vicentino. Con testo
e tavole incise in legno, il trattato propone e studia la scrittura
chiamata "cancelleresca", un particolare tipo di stilizzazione della
lettera antiqua. Capostipite dei
moderni corsivi, la cancelleresca riflette nei propri segni un chiaro spirito cinquecentesco.